C'e' da dire che l'imbarazzo iniziale della Figlia del Fiume e' durato decisamente poco: probabilmente la vista del mio corpicino quasi nudo (che al momento avevo ancora mutande e calzini) le ha fatto dimenticare la presenza di tutto un locale di voyeur, e si e' concentrata sul simpatico atto di darmi mazzate.
Cominciamo allegri, quasi routinari: un po' di spanking con le mani, un po' di flogger, un po' di paddle (ci eravamo portati i giocattoli da casa, just in case...)
Pero' e' un peccato non provare qualcosa dell'armamentario di public toys che penzolano dalle pareti, a disposizione di chiunque, offerti gentilmente dall'amministrazione del Crucible (questi americani hanno i loro bei difetti, ma l'organizzazione di solito e' impeccabile).
Vedo quindi la Figlia del Fiume allontanarsi nasupiando in giro, un po' davanti alle vetrine in tempo di saldi. Io non voglio perdere il mood e abbasso lo sguardo, pensando al mio tragico destino. E aspetto. Aspetto. Aspetto.
Aspetto.
Ehi, perche' non torna?
Rialzo la capoccia e la vedo che parla! Con Mr Meanie! E si avvicinano a me, ciangottando, brandendo strumenti medievali, e con fare risoluto: aaaargh!
E' capitato che Mr Meanie (ed altri che stavano con lui) abbia attaccato bottone con la Figlia del Fiume - come dar loro torto - facendole i complimenti per eleganza e silhouette, e la Figlia del Fiume di rimbalzo abbia chiesto una consulenza tecnica sull'uso del cane. Solo che il cane che si e' portata dietro assomigliava piu' ad un bastone da passeggio che ad una flessibile bacchetta di rattan: ma ho ingoiato il rospo, the show must go on.
Mr Meanie, da buon master, le consiglia di farmi spogliare nudo: "altrimenti come sai con precisione dove colpire?" E vabe', togliamo le mutande.
Poi, sempre da buon master, mi chiede a bruciapelo se:
- mi da fastidio giocare con un uomo (ma no, che te mi stai pure simpatico)
- mi piace prenderle per eccitazione sessuale o per endorfine (piu' la seconda)
- quanto e' il mio livello di sopportazione (boh? medio?)
In tutto questo la Figlia del Fiume ascolta, attenta (o incuriosita? e' sempre difficile leggerne le espressioni) e commenta, ma non capisco bene. Capirete anche voi, ero concentrato sul futuro delle mie povere terga.
Cominciano quindi una serie di colpi "a salire", che mi viene chiesto di valutare su una scala da uno a cinque (giallo = quattro, rosso = cinque). Per approssimazioni successive ci livelliamo su tre e mezzo, e la mano passa alla Figlia del Fiume. Prove, commenti, consigli, e io intanto poverino a fare il pupazzo malmenato.
A posteriori (ahah, posteriori) confesso che le botte piu' forti me le ha comunque date Mr Meanie: la Figlia del Fiume e' ancora troppo innamorata per essere tecnica :-)
Poi lo spietato (e simpatico) master ci lascia, e noi continuiamo a giocare: intensamente, abbastanza a lungo, isolandoci dal resto del mondo senza bisogno di pareti. E come al solito quando viene annunciata l'ultima serie vengo preso a tenaglia dalla voglia di protestare, di chiedere di giocare piu' a lungo, e la paura per le botte: l'ultima serie, si sa', e' quella piu' forte.
L'esperienza mi ha lasciato felice e fluttuante: finito tutto, mi ricompongo e vado in bagno a sciacquarmi, ridendo da solo (come i matti) e ricevendo anche i complimenti da uno dei molti volti che non sono riuscito a fissare nella mia proverbialmente scarsa memoria.
Considerazioni a fine giornata:
- ho realizzato un fatto bizzarro, una specie di paradosso: quando giochiamo, se tutto funziona bene, ho voglia di prenderle fino ad appena prima del colpo e da appena dopo. Durante il colpo vedo solo le stelle, e per un istante mi chiedo, con regolarita', perche' ci sono di nuovo finito dentro
- e' la seconda volta che gioco con un master, e il clima rilassato e quasi divertente non mi ha fatto minimamente provare disagio
- per la prima volta ho avuto delle ammaccature! Non che si giochi leggeri, ma noi gente del bosco si ha la pelle coriacea
- ho voglia di giocare ancora
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