Il gioco bulgaro e' inciso nella mia memoria tardo adolescenziale. Purtroppo google non mi aiuta - avrei pigramente linkato una pagina di wikipedia a riguardo - e giungo quindi a due conclusioni: UNO evidentemente e' purtroppo una leggenda urbana locale delle mie parti dalle origini oscure e insindacabili e DUE mi tocca spiegarvelo. Uff, che fatica.
Ecco quindi le regole del gioco bulgaro, in esclusiva per voi solo su cremagialla: intorno ad una tavola, enorme e coperta da un'ampia tovaglia che arriva fino al pavimento, sono seduti un numero imprecisato di uomini. Eleganti dalla cintola in su (giacca, camicia, cravatta e gemelli), ignudi dalla cintola in giu' (pelle e peli, a seconda).
Sotto il tavolo e all'opre intenta, un fanciulla di sportive abitudini che passa di glande in glande, suggendo e impegnandosi a fondo per ottenere il meglio del meglio dai suoi sforzi. Ogni tanto cambia vittima, ogni tando si concentra su un singolo soggetto, stando sempre attenta pero' a muoversi in silenzio e toccare solo un uomo alla volta.
Intanto i tizi del piano di sopra devono intrattenersi a vicenda nelle piu' svariate conversazioni, discutendo dei mali del mondo, della politica internazionale, di artisti rinascimentali e del milan. La regola e': fare finta di niente. Soprattutto il proprietario del pene soggetto a suzione: lui deve essere il piu' impassibile di tutti. Ed e' questo il gioco: se riesci a mantenere una bella faccia da poker puoi goderti la situazione fino in fondo. Se la tua maschera si scompone...
E qui ci sono varie versioni, su cui per anni i sapienti si sono scontrati: c'e' chi dice che vieni eliminato dal gioco, c'e' chi dice che si da' un segnale alla donna di cambiare zona. Fatto sta che la festa, per te che sei stato sgamato, finisce.
Quando termina il gioco, invece?. Ah... questo non e' dato sapere. Davvero: che io sappia nessuno ha mai sollevato la questione. Evidentemente l'immagine era gia' abbastanza pittoresca, senza bisogno di ulteriori belleti.
Ma comunque, a me piace pensare che termini col primo orgasmo: la signorina esce dal tavolo, si alza e se ne va in silenzio, mentre gli uomini restano a guardarsi, tutti nell'incertezza di chi sia stato il fortunato.
Perche' racconto tutto questo?
Una foto, come si dice, vale piu' di mille parole. Eccola:
Ok, ero da solo, e non c'era nemmeno la tovaglia, ma che stai a guardare il capello? Eh, no.
Il fortunato evento e' stato figlio di uno dei bigliettini della scatola dell'ignoto, di cui ho gia' parlato in passato. Pescato qualche giorno fa', e' rimasto li' a prender polvere per un po', poi finalmente ieri gli interventisti hanno avuto il sopravvento.
Da notare la mia postura tesa e decisamente poco adatta alle regole sopra esposte.
Il tutto e' cominciato durante l'aperitivo. E io infatti, all'inizio, ho continuato a mangiare, devo dire con una certa soddisfazione. Ci deve essere un qualche legame oscuro, sicuramente meritevole d'indagine, che ti fa apprezzare meglio il cibo quando una bocca e' ben indaffarata sul tuo pisello.
Finita la pappa, realizzo che anche l'occhio vuole la sua parte e risolvo di fare qualcosa che avevo in mente sin da quando scrissi il bigliettino, settimane fa. Attacco il computer e giro per porno, che non c'e' limite al meglio. In particolare finisco per trovare il video qui sotto, a mio avviso molto adatto
Che, se non eccezionale nella trama, e' almeno valevole per l'atmosfera amatoriale e autentica.
Sul finale la Figlia del Fiume ha fatto il possibile per contenere il mio ahime' incontenibile entusiasmo. Ma se l'ho chiamato incontenibile un motivo c'e': ed eccola quindi che corre a prendere un canovaccio, per pulire la moquette da un paio di goccioline sfuggite alla sua amorevole boccuccia. E io che le dico, ridendo: "tranquilla, che tanto non macchio!"
giovedì 6 maggio 2010
Il gioco bulgaro
Etichette:
il pornofago consiglia,
leccare,
oggettificazione,
orgasmi,
scatola dell'ignoto,
sesso
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento