Incredibile, terzo post in tre giorni. Ma gli eventi eventano, eventualmente. E quindi e' giusto aggiornarvi.
Dopo lo spanking party del post precedente, la Figlia del Fiume era decisamente in un umore giocoso. Scherzando, l'ho stuzzicata chiedendo se voleva giocare per marcare il territorio, dopo che ero stato vittima di un'altra mistress. Scherzando, mi ha detto che forse era cosi'. Sempre scherzando, ovviamente...
E quindi d'improvviso ieri mi trovo legato al letto, caviglie unite, braccia allargate, culetto esposto. La Figlia del Fiume si avvicina, sensualeggia, mi stuzzica, arriva qualche schiaffetto, e poi annuncia di voler procedere come prima cosa ad una vendetta.
Mmmm... vendetta... ma per cosa? Ma se sono cosi' buono!!!
Comprendo con orrore il mio destino quando sento una punta sottile percorrere le mie gambe, le caviglie, le piante dei piedi: noooooooooo! Il solletico noooooooooo!
Terribile, tremendo: e' stato davvero un brutto quarto d'ora. Che poi se mi si fa il solletico, io mica rido, soffro solo infastidito. E lei lo sa, bastardissima.
D'altra parte io di mio la solleticheggio piu' e piu' volte, quindi alla fine non mi sono per nulla risentito. Certo, forse mi rivarro', ma sto divagando.
Finita questo prima tremenda ed ilare tortura, cominciamo a giocare su serio. Che vuol dire, principalmente, botte. Ne ho prese un po'. Ero ancora un po' sensibile dal giorno prima - credo sia la prima volta nella mia vita che vengo sculacciato due giorni di seguito - ed infatti il warm up mi ha fatto un po' preoccupare: la pelle era sensibile, non rispondeva bene. Ma e' bastato insistere un po', ed il corpo ha ricominciato a fare il suo dovere: endorfine, iperventilazione e pelle stordita.
La pelle stordita (numb skin) e' un fenomeno bizzarro. Mi capita quando prendo il paddle con una certa protervia: dopo un po' perdo sensibilita' superficiale. E' una sensazione meravigliosa, perche' il paddle di legno all'inizio e' "stingy", ovvero sembra pungere, e non e' molto piacevole. Dopo un po' invece la pelle e' completamente anestetizzata e i colpi risuonano in profondita', thud-thud, assolutamente godibili, assolutamente meravigliosi.
La sessione e' andata in crescendo. Merito forse di tutte le chiacchiere fatte in questi giorni, il livello tecnico e' oggettivamente migliorato. La Figlia del Fiume ogni tanto mi chiedeva di dare un voto al dolore che sentivo: da uno a dieci, abbiamo gravitato a lungo tra il quattro e il cinque, per poi schizzare sul finale a sette-otto. Questa cosa del chiedere di dare un numero e' cosi' semplice ed efficace che non capisco come abbiamo fatto a non pensarci finora. Ma tant'e'.
Armata di flogger, la Figlia del Fiume sembrava poter andare avanti per ore: in effetti il flogger da' una certa soddisfazione, e poi il nostro ha le frange belle larghe e pesanti. Il risultato e' che, per quanto lei spingesse, ad un certo punto le leggi della fisica limitano l'impatto percepito. Che vuol anche dire che lei puo' sfogarsi a piacere, picchiare quanto piu' forte le riesce, ed il tutto risulta ancora piacevole per me. Ed un bello sfogo per lei: confessera' poi di essersi sentita estremamente partecipe nel ruolo di frustratrice. E soprattutto di essersi divertita molto: yay for me!
Quando siamo passati al paddle, quello che sembrava poter andare avanti per ore ero io. Raggiunta la fase di numb skin, tutto quello che mi arrivava era piacere. A volte il colpo veniva subito digerito dal mio sistema, a volte mi contorcevo ed avevo bisogno di qualche secondo per affrontare gli effetti dell'impatto, ma mai, in nessun momento, ho voluto neanche lontanamente fermarla.
Quando poi per stuzzicare la mia parte feticista la Figlia del Fiume mi ha poggiato un piede sulla nuca per tenermi fermo, in posizione, mentre lei continuava a pagaiarmi alacremente, ecco, in quel momento si e' mescolato tutto: sessualita', dolore, atarassia, eccitazione. E' stato breve in realta', pochi secondi e pochi colpi (che comunque ero sul letto e lei lo stava facendo per me, ma non era certo comoda) ma ho sentito che se avesse continuato avrei potuto...
avrei potuto...
boh. Non lo so cosa avrei potuto fare. Forse niente. Ma io ho ancora in testa questa idea del poter raggiungere uno stato emotivo-psicologico-sessuale di perfezione e pace e felicita'. Non so se e' il cosiddetto sub space, non so se e' questa la strada, non so se io ne sono in grado. Ma il pensiero e' li', fisso, mi sgomita e non riesco a farlo andare via.
Ovviamente, le botte ad un certo punto si sono interrotte. Povera Figlia del Fiume, la faccio lavorare un sacco.
Il fatto e' che tutto questo menare, ansimare, guaire e lottare aveva prodotto i suoi begli effetti anche su di lei. Due effetti in particolare.
Il primo e' stato l'insorgere di una decisa minzione. So che non bisognerebbe parlarne, che l'educazione, il buon gusto, ecc ecc. Ma mentre io ero ancora legato al letto sentirla che si allontana, che entra nel bagno, sentire il rumore della sua cascatella e immaginarla mezza nuda, seduta, che magari mi guarda (che il bagno comunica con la stanza da letto), ecco, tutte queste cose tutte assieme mi hanno eccitato.
Il secondo effetto e' che poco dopo, quando chissa' come mi sono trovato liberato dalle corde ma bloccato dalle sue amorevoli cosce, e ho appena appena posato la mia linguetta dans mon origine du monde l'ho trovata, come dire, felice. Giaggia'. Bella contenta. Si vede che aveva apprezzato le nostre attivita'.
Adoro leccarla, questo dovreste saperlo. In generale, faccio quasi fatica a capire come ci possano essere uomini che non adorino questa nobile attivita'. E comunque, parlando per me, ci passerei ore.
Iniziamo con dolcezza: lei distesa sulla schiena, mi tiene la testa in loco, ma le sue mani mi accarezzano piu' che bloccarmi. Ogni tanto le cosce si chiudono intorno alla mia faccia, ma per lo piu' stanno bene aperte, amichevoli.
Ma non dura in eterno. Ho una lingua un po' corta, lo so, e per facilitarmi l'opera poco dopo ecco la Figlia del Fiume a cavalcioni sulla mia faccia, che si muove, ansima, mi propone varie alternative su quale dovrebbe essere l'oggetto delle mie attenzioni, e da ultimo cala con tutto il suo peso sul mio viso, soffocandomi, bloccandomi, schiacciandomi: quasi non riesco piu' a leccarla, quasi le mie labbra sono immobilizzate. Quasi, appunto: cerco di fare del mio meglio, e qualche risultato apprezzabile l'ottengo.
Sul finale, prosaicamente, scopiamo. Lei mi monta e mi usa: per me di solito e' difficile mescolare sesso e bdsm, forse ci amiamo troppo e non riusciamo mai a non "fare l'amore". Ma la Figlia del Fiume era particolarmente ispirata, e dopo il suo orgasmo ha cominciato un countdown per avere il mio: non volendo deluderla, allo scoccare dello zero non ho potuto fare a meno di ubbidire.
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