[continua dal post precedente]
Intanto i minuti passano. E infatti mentre sono li' beato che mi godo le carezze, le strusciate e la sempre piacevole prospettiva dal basso in alto, la Figlia del Fiume si ritrae di scatto e mi dice: "Beh, basta. I dieci minuti sono passati, e anche qualcosa di piu'. Per oggi abbiamo finito."
Caaaaaaaaai!
(E poi mi venite a parlare di teasing and denial)
Comunque, rassegnato alle miserie della vita umana, mi rivesto (che nel frattempo un po' dei vestiti che avevo addosso si erano, chissa' come, volatilizzati).
"E adesso cosa vorresti fare?" mi chiede lei col massimo candore.
Dentro di me gia' si stava creando un elenco per punti, diviso in sezioni e paragrafi. Ma siccome sono un po' bischero, dribblo le richieste facili e provo ad alzare la posta: "beh, sai, il premio pescato parlava di calpestamento..."
Si', perche' a volte mi voglio male da solo.
Dunque, calpestamento. Perche' e' erotico? Perche' un uomo (che tipicamente e' una fantasia maschile) dovrebbe provare eccitazione dal farsi camminare addosso? Com'e' che la rete ne e' piena ma nessuno ne parla?
Risposta: boh. Una delle solite circonlocuzioni del cervello umano. E comunque non e' importante.
L'importante e' che, dopo poco, ci troviamo in una situazione forse meno sensuale e languida, ma decisamente piu' pratica: io sempre sul pavimento (che ormai ci sto comodo) ma nel punto piu' stretto del corridoio, vicino alla scala che da' sul piano di sopra, che cosi' lei puo' aggrapparsi al corrimano. E si comincia.
All'inizio soffriamo in due, perche' nonostante i miei tentativi di tenere la faccia da poker ogni volta che traspare un po' di dolore per un piedino che scivola lungo le costole, un tallone che affonda in una giuntura o un pisello un po' troppo pressato, lei subito si preoccupa, empatizza e scende.
Dopo poco pero' risale, e con maggiore confidenza, cosicche' mi ritrovo solo nel mio dolore. Aggiungiamo che negli ultimi tempi sono andato un po' in palestra apposta per aumentare la mia resistenza allo schiacciamento, aggiungiamo anche che il dolore "buono" genera endorfine nel solito ciclo del masochismo che si autoalimenta, aggiungiamo, aggiungiamo, aggiungiamo, e potete ben capire perche' dopo qualche minuto ero completamente partito di testa, eccitato, frollato, e felicissimo.
Certo, in teoria avrei dovuto mantenere un certo controllo della situazione per guidarla, aiutarla e controllare il buon esito dell'esercizio, ma come si fa! E poi la Figlia del Fiume sembrava ben padrona della situazione: marciava, passeggiava, tastando e prendendo confidenza, gravando su petto, pancia, gambe e pube in uguale e generosa misura. Ha risparmiato il viso per residue paure di far danni, e su questo non ho insistito, che gia' cosi' ero decisamente soddisfatto.
Cammina cammina, sembra che si arrivi alla fine di questa piccola sessione. E invece il destino mi riservava ancora una sorpresa.
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