[continua da un paio di post fa]
La sorpresa riservatami dal destino e' che la Figlia del Fiume, vedendo lo stato di completo trasporto ed eccitazione in cui mi ha ridotto (il cosiddetto budino emotivo) decide di graziarmi e giocare ancora un po' con me.
Mi fa alzare, con una mano mi afferra per i capelli, con l'altra mi abbranca con un certo vigore il pube, e mi parla vicino all'orecchio, con le sue labbra sulla pelle: "e adesso, cosa vorresti fare?"
Non che fossi in grado di rispondere. E infatti non ho risposto. Certo, magari ho emesso un suono intarticolato come "oeiurgh". Ma niente di intelleggibile, ecco. L'accademia della Crusca perdonera'.
Credo che la Figlia del Fiume provi un certo piacere nel vedermi cosi', completamente in sua balia, eccitato e recettivo. Beh, in effetti in questi termini chi non sarebbe interessato al prodotto?
In un attimo non so come sono di nuovo nudo. Cioe', piu' nudo. Cioe', ho le braghe calate. Lei sta dietro di me, mi tira per i capelli, mi morde il collo, le orecchie, mi bacia, mi dice cose irripetibili (principalmente perche' il cervello era staccato e davvero non sentivo quello che diceva) e mi pastrugna la' dabbasso. Il mio respiro s'accorcia, ovviamente. Il corpo sta teso e molle, una roba incomprensibile, e gli occhi non vogliono restare aperti, che il cervello ha bisogno di concentrarsi sul tatto.
Intanto sento l'orgasmo che sale. Sale di buon passo, come uno sherpa, e non si puo' fare poi molto per fermarne la terribile ascesa. La Figlia del Fiume lo sa, lo vede, un po' rallenta, vuole forse godersi lo spettacolo, ma poi e' pietosa, non mi tiene sulla graticola a lungo, e d'improvviso eccomi qui: spruzzo come un idrante a metri e metri di distanza, il mio corpo si tende come un arco, mi disidrato di colpo e butto fuori tutto in un botto, un unico scoppio lunghissimo e nervoso, e cado a terra rinsecchito come una prugna e altrettanto felice. La Figlia del Fiume mi bacia, mi accarezza, e ride del macello che ho combinato.
Cosa aggiungere? Amo questa donna. Anche se poi ho dovuto pulire.
venerdì 26 febbraio 2010
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