mercoledì 27 maggio 2009

Il peso dell'amore 1/2

L'ultimo weekend passato con la figlia del fiume è stato fantastico: un idillio d'amore e sentimentalismo da farsi venire il diabete. Che ci volete fare: ci amiamo.
Ma passiamo alla parte scabrosa.
Ieri mattina la figlia del fiume decide di chiudere "certe questioni": una scusa vale l'altra per giocare (non che servano, in realtà). Questa volta dovevamo pareggiare i conti per numero due mie mancanze:
  1. averle rovesciato dell'acqua nella schiena, a tradimento. Ed aver poi schivato, con riflessi da lince, quella che lei mi ha rilanciato indietro. Ah ah. Lince.
    E comunque fa ormai caldo, non ci credo che le abbia dato fastidio. La sensazione. Credo che si sia irritata per l'invasione dello spazio privato. Ma in fondo era uno scherzo e anche lei non era davvero arrabbiata;
  2. non averle parlato con franchezza la settimana scorsa, cosa che ha portato ad una situazione un po' imbarazzante ed un po' di disagio. Ogni tanto sono timido, ed ogni tanto è giusto che mi venga ricordato che non è proprio il caso.
Due mancanze, comunque, relativamente piccole. Infatti il tutto è stato molto giocoso.
Come prima cosa, mi ha fatto stendere un tappetino per terra, e me sopra il tappetino. Poi, graziandomi della fantastica prospettiva, ha cominciato a camminarmi intorno ed a saggiare il terreno: mi accarezzava coi piedi, applicando un po' di pressione, premendo, schiacciando e tastando zone varie, a seconda del desiderio del momento.

È in effetti passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che avevamo giocato col calpestamento - mi spiace per i motori di ricerca, ma non dirò trampling (o' basta là, l'ho detto). Devo purtroppo ammettere che sono fuori allenamento: solite scuse, vita piena e diverse priorità. La verità è che, ancora a capodanno, la figlia del fiume camminava allegra su sostanzialmente tutto il mio corpo, senza troppi problemi. Ieri non ha funzionato, e mi trovavo a mugugnare e lamentarmi per una piccolissima passeggiata sul petto.
Ovviamente non le ho chiesto di smettere (macho-slave), lei ha giocato un po', ma la cosa non si è protratta a lungo. Da qui, l'imperativo per il prossimo futuro: cominciare a fare esercizi fisici, per sostenere il dolce peso della mia dolce bella.

Ma mi sono perso via.
Dopo un piccolo salto nel mondo del calpestamento, mi ritrovo chissà come con lei seduta sul mio sterno, che mi blocca e (cito) "questi sono per l'acqua". E giù di ceffoni.
No, va bene, non mi ha gonfiato. Anzi, ha sempre solo colpito di mandritto e con dolcezza. Ma gli schiaffi hanno questo potere fantastico, di farti cadere molto rapidamente in modalità sottomesso: prima ero il fidanzato che gioca con la fidanzata in maniera un po' kinky, dopo la prima salva di schiaffi ero il sottomesso adorante, in attesa e a disposizione. Magia delle percussioni.

La prosecuzione nel prossimo post.

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