giovedì 14 maggio 2009

Solerte e appiccicaticcio (1/2)

Pare che la figlia del fiume sia affascinata dall'idea della penetrazione. In particolare, di quella in cui io sono la parte passiva.
Non so se questa sua inclinazione sia attribuibile ad un desiderio di farmi condividere la gioia dell'esperienza, o se sia invece una forma di vendetta verso quel genere maschile che per anni gliela ha dolorosamente imposta - non sto qui a raccontarvi i fatti suoi, ma diciamo che ha avuto un rapporto controverso con la penetrazione, che per fortuna pare si sia risolto tra di noi.
Fatto sta che il calendario di oggi segna lilla: "visto che l'hai sognato... riprendiamo il discorso 'inserzioni'" [sic]

Premessa: è vero, l'ho sognato. Sogno convulso e sessuale, frutto di alcuni giorni di castità forzata (dagli eventi esterni, non dalla vita kinky) che hanno trasformato i miei sogni in un turbinio di erotismo, immagini fantastiche e situazioni surreali. In una di queste lei, munita di vigoroso strapon nero, mi forzava con decisione ad immolarmici, asserendo che si era stufata di tergiversare - lo strapon torna periodicamente nei nostri discorsi, ma per il momento resta una fantasia pour parler.
Peraltro nel sogno non sono sicuro che concludessimo (anche se sicuramente iniziavamo...) perchè c'erano interruzioni ed eventi a disturbarci. Niente correlato, comunque.

La versione ufficiale (quella a cui ha creduto finora la figlia del fiume) è che l'ultima volta che ho provato a giocare con la penetrazione, alcune settimane fa, mi ero fatto un po' male - a causa dell'ovvio miscuglio di tensioni, disagio, inesperienza - e la cosa era morta lì. Quello che invece lei non sa è che già alcune volte avevo ripreso il discorso: coi miei tempi, a seconda dell'ispirazione, per godermelo.
Così stasera credo di aver adempiuto alle richeste con una certa bravura...
Il resto nel prossimo post, che ora è tardi e sono a pezzi.

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