martedì 28 aprile 2009

breakthrough (2/3): la quiete prima della tempesta

Giunti incredibilmente alla fine dell'estenuante trattativa, ci troviamo in casa, soli, sfiniti di parole, e decisamente pronti all'azione.
Tempo zero siamo sul letto, seminudi, a rotolarci come due saltapicchi. Io sentivo ancora un po' di senso di colpa residuo (in fondo tutte le discussioni erano partite da me), e quindi mi sono buttato su di lei avidamente, cercando in tutti i modi di dimostrarle il mio amore e la mia dedizione. Dopo qualche permutazione ed incastrarello siamo giunti ad una posizione bella comoda: io seduto con le spalle appoggiate alla testiera del letto, lei sopra in ginocchio.
Era, in effetti, ipersensibile: bastava sfiorarle piano i capezzoli e si perdeva, squittiva, convulsava. Io ne ero estasiato. Estasiato e soddisfatto, in pace con me stesso, perchè sentivo di stare facendo il mio dovere, mi sentivo a posto, mi dedicavo a lei.
Poco dopo cominciò ad essere scossa dai tremiti ed ebbe un orgasmo. Piuttosto forte, a parer mio, ma non voglio addentrarmi in dettagli di cui già mi vergogno.
Il punto è che io, invece, l'orgasmo non l'ho avuto, e questo è stato il coronamento ideale del nostro momento: non è una questione di castità forzata, ma avevo bisogno di pensare a lei e solo a lei, darle tutto quello che era in grado di ricevere e smettere quando fosse stata sazia, pienamente soddisfatta.

Seguono coccole di rito, il sesso ci aveva riempiti entrambi di endorfine, ed anche se io non ero venuto mi sentivo comunque la testa leggera, felicissimo.

Dopo qualche tempo ci riprendiamo, e salta di nuovo fuori una tematica già accennata in precedenza quel giorno: lei aveva espresso l'intenzione di femminilizzarmi.
Mi fa quindi denudare e, ridacchiando scherzosi, mi lancio nell'impresa di indossare le sue mutandine (con discreta oscenità di risultato, vista l'incipiente erezione frutto del sesso non coronato di prima e della situazione attuale), poi collant, reggiseno imbottito, vestito lungo elasticizzato, sandaletti.
Mi lega i capelli con una molletta, e il risultato si può vedere qui sotto.


In effetti è stato facile e divertente. Niente di impegnativo (cerette, trucco et similia), aveva tutto un tono amichevole e scherzoso. Lei ha detto che mi trovava sexy, dalle foto credo che avrei avuto bisogno di un po' meno spalle ed un po' più fondoschiena per essere vagamente femminile...

Siamo comunque finiti nuovamente sul letto. A quel punto quello ipersensibile ero io: mi accarezzava, mi perquisiva, ed io mi sentivo violato e in balia - sensazione bellissima peraltro.
Mi ha abbracciato da dietro e provato a tenermi un po' per i fianchi, dando dei colpi pelvici e formulando minacce (promesse?) sul giorno in cui davvero mi avrebbe preso e fatto suo. Io ero turbato ed eccitato, come al solito e tutto insieme.

Seguono altre coccole e poi tappa in bagno per guardarci nello specchio grande, dalla quale usciamo con l'ennesima sorpresa...

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